Lo storytelling di un ministro

Delrio

Le figure dei ministri sono quasi ovunque delle figure oscure, offuscate dagli “uomini forti”, le superstar della politica, cioè i capi di stato e di governo che popolano le pagine dei giornali, i servizi dei tg e le pagine web.

In America, per esempio, sarebbe difficile ricevere una risposta soddisfacente se si chiedesse all’”uomo della strada” chi è e cosa fa un segretario di governo (i ministri USA).

In Italia si possono annoverare alcune figure balzate all’attenzione delle cronache non solo politiche. Da quelle più positive come Carlo Azeglio Ciampi alle più grottesche come Gianni De Michelis.

Nel governo smart di Matteo Renzi del 2014/15 c’è un ministro che ha provato a “raccontare una storia” per comunicare con i cittadini. Graziano Delrio. Perché –  checchè ne dicano cronache più o meno verificate che parlano di disaccordi con Matteo Renzi –  la figura del ministro reggiano fa parte della narrazione del renzismo, ne incarna dei messaggi chiari e univoci. Cotti, però, con una salsa meno indigesta a chi si oppone all’ex sindaco di Firenze, soprattutto nell’ambito del Partito Democratico.

E’ indubitabile dunque che Delrio abbia una sua narrazione personale. In particolare, si può dire che esistano molti aspetti che “cementano” il messaggio che Delrio “racconta”:

L’Emilianità –  La bonarietà, l’entusiasmo, la sincerità, il sorriso, la terra, la buona tavola. E l’efficienza della pubblica amministrazione. La regione che si rialza presto dalla ferita di un forte terremoto. L’Emilia, sia quella rossa sia quella bianca, diventata l’Emilia del Pd (anche se il consenso dell’epoca PCI-PDS-DS è ormai ben lontano).

Il ministro green – E’ la novità del Delrio ministro rispetto al Graziano sottosegretario. Questo aspetto ecologista è specificato da un tentativo di storytelling “social” realizzato il giorno dell’insediamento al ministero di Porta Pia. Una sequenza di foto postate sui social network del ministro in bici che parte dal cortile di Palazzo Chigi e arriva al ministero incrociando il pazzesco traffico romano e portando una goccia di verde in un mare di smog. Poi, con la consueta e a volte stucchevole ironia, i webnauti si soffermano su una piccola infrazione in arrivo in piazzale di Porta Pia. Ma poco importa. Il ministro green ha dato la linea arrivando al Ministero dei Trasporti con il mezzo meno invasivo e più cool, quasi hipster si direbbe. Un nuovo inizio.

Il padre giovane – Altra caratteristica che Delrio non potrà, pure se volesse, scrollarsi di dosso è quella del padre giovane. Il padre all’italiana. 9 figli. Certo, un po’ tanti. Però il punto è la famiglia. Cattolica, emiliana, normale, sorridente, governativa. E un padre che è anche un medico ed è anche uno dei collaboratori più importanti del Presidente del Consiglio ed è pure il ministro delle opere pubbliche. Una garanzia.

L’amministratore – Dopo la bici e la famiglia l’altro tratto del Delrio ministro è quello dell’amministratore. Sindaco per anni – come dicevamo di professione medico (che non pratica da anni) – ha governato una città come Reggio Emilia che rappresenta una realtà laboriosa, in cui i servizi funzionano e sono ancora all’avanguardia, anche se talvolta si sentono sinistri scricchiolii, ma che ha saputo rispondere egregiamente ad una ferita grave come quella del terremoto del 2012. Si tratta di un biglietto da visita di grande valore. Tra l’altro perfettamente compatibile con i dettami del primo Renzi, che durante le campagne elettorali per le primarie insisteva tanto sulla generazioni di sindaci/amministratori, gente a contatto con i cittadini tutti i giorni, che ci mette la faccia, al contrario di una classe politica ormai delegittimata.

Il Ministro all’Italia che fa – E’ inevitabile che il Ministero delle Infrastrutture, forse il più “difficile” da tanti punti di vista, sia stato affidato al giovane padre/bravo amministratore/ministro green. Una figura importante e uno dei pochi a poter gestire il ginepraio delle opere pubbliche ambiente.

I contenuti – Sempre in linea con il Presidente del Consiglio, i contenuti sono le cose che il governo fa o ha in programma di fare. Spesso spiegarli non è facile e richiede tempo ma la pacatezza di Delrio aiuta. Lo sguardo nel raccontarli è sempre rivolto al ”lato positivo” delle cose. Se non fosse così sarebbe una bella zappa sui piedi e risulterebbe incoerente. Comunque ottimismo senza mai prendere in giro i cittadini.

Un racconto italiano.  Ma qual è il ruolo di Delrio nel racconto quotidiano del governo? E’ forse questo che può far capire bene di cosa si parla.

Il ruolo di Del Rio non è da ridurre a quello di Ministro delle Infrastrutture (peraltro prezioso e funzionale al “discorso” renziano di una nuova classe dirigente che fa in maniera trasparente), ma bisogna pensarlo come un ruolo di “puntellatore” delle idee e delle parole d’ordine renziane.

Il suo argomentare pacato anche sui social network, dove con 140 caratteri è difficile essere pacati, fa da contraltare alla velocità “martellante” di Renzi. Ed entra nei dibattiti per spiegare l’opinione del governo anche sui temi più “scottanti” non soltanto quindi sul viadotto siciliano crollato ad aprile:


Graziano Delrio ‏@graziano_delrio  20 giu

non è con le guerre e con la non comprensione che si può favorire la solidarietà alla famiglia. #familyday

Graziano Delrio ‏@graziano_delrio  20 giu

la famiglia è un bene comune.  il governo ha messo molte politiche organiche in campo, come mai prima, con fondi specifici #familyday

Graziano Delrio ‏@graziano_delrio  20 giu

c’é sempre bisogno di ascolto reciproco, senza strumentalizzare. aumentare i diritti non è un pericolo per la famiglia. #familiday


L’esempio dei tweet partiti dall’account di Delrio il giorno del Family day è molto importante. Crea l’immagine del governo-conciliatore. Respingendo la logica del muro contro muro.

Un tema caldo, si direbbe scottante. Delrio prova a trovare una chiave: il dialogo, che le diverse tifoserie non sembrano aver adottato.

Si tratta semplicemente di un esempio, se ne possono trovare facilmente altri e non solo su Twitter o Facebook. Le sue lunghissime interviste ai quotidiani principali corrono sullo stesso solco. Magari arrivando ad un pubblico meno numeroso.

La curiosità è capire, nei prossimi mesi che vedranno diverse sfide importanti sul tappeto come la riforma del Senato o la riforma della pubblica amministrazione, se Delrio lascerà temporaneamente le tematiche infrastrutturali per intervenire nel dibattito e mostrare una sua strada di mediazione. C’è da aspettarselo. Comunque la si pensi, una presenza necessaria.

Gianluca Garro